A conferma dell’importanza dell’apprendimento automatico per il futuro del software consumer, Google ha incluso nella developer preview di Android 8.1 la libreria “Neural Networks API” (NNAPI), che permette di accelerare via hardware le funzioni di machine learning delle applicazioni.

La notizia arriva a breve distanza dal recente annuncio di Google per cui la sua nuova linea di smartphone Pixel 2 si avvarrà di un SoC proprietario chiamato Pixel Visual Core, e progettato ad hoc dalla casa di Mountain View. Benché l’annuncio ufficiale faccia riferimento ai soli dispositivi interessati dalla developer preview (Pixel 2, Pixel 2 XL, Pixel 1, Pixel 1 XL, Pixel C, Nexus 6P, Nexus 5X), è improbabile che i device Google siano gli unici destinatari delle NNAPI; risulta molto più plausibile pensare che anche i più diffusi SoC – Qualcomm, Mediatek ecc. – potranno in qualche modo sfruttare la nuova tecnologia.

Se disponete di smartphone e tablet Pixel o Nexus, potete fare richiesta di partecipazione al beta test di Android 8.1 recandovi presso l’indirizzo Android.com/beta. In alternativa, potete scaricare l’immagine di sistema ed installarla manualmente sul vostro device. Un dato interessante riguarda il fatto che il nuovo update andrà incontro a due sole fasi di testing, la seconda delle quali avverrà già nel mese di Novembre; evidentemente, Google confida di avere già tra le mani del codice in avanzato stato di completamento.

Non è semplice riassumere i benefici dell’agevolare i processi di machine learning su smartphone ed affini, ma i settori che ne verranno maggiormente influenzati sono la ricognizione e l’analisi vocale, la ricerca visuale e la realtà aumentata: un device potrebbe diventare capace di capire dove si trova, riconoscere volti e tradurre testi in tempo reale semplicemente analizzando le immagini della propria fotocamera o della galleria, senza appoggiarsi a risorse online né consumare traffico dati.  Se usate in maniera intelligente, le Neural Network API potrebbero avere risvolti molto positivi sul piano della privacy.

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